LE SPIAGGE SONO DI TUTTI. ANCHE QUELLE IN CONCESSIONE (PROROGATE ILLEGITTIMAMENTE)

Ieri pomeriggio ( 19 agosto 2021) Matilde e le altre amiche del comitato cittadino di Massa “In 500 sulla battigia. Al mare solo chi può pagare un ombrellone?” hanno dato dimostrazione pratica che nessuna autorità può mettere in discussione il principio che LE SPIAGGE SONO DI TUTTI e che lo stesso vale anche per quelle concessioni, praticamente la totalità, che sono state illegittimamente prorogate con la legge finanziaria 145/2018, in violazione della direttiva europea Bolkestein e in aperto contrasto con le numerose pronunce della magistratura italiana.

Matilde e le altre amiche, con coraggio e determinazione, hanno aperto e piantato i loro ombrelloni tra i lettini del Bagno Nettuno di Marina di Massa, cui il Comune lo scorso dicembre ha illegittimamente applicato la proroga sino al 2033. A parte le scontate proteste della concessionaria, le varie istituzioni intervenute, dalla Capitaneria di Porto alla Digos, non hanno potuto contestare alcunché alle attiviste del Comitato, rappresentanza locale del Coordinamento Nazionale Mare Libero, proprio perché non c’era nulla da contestare. Il diritto di accedere al mare e fruire liberamente e gratuitamente delle spiagge, in assenza di vincoli validi e legittimi, non può essere negato per nessun motivo.

La situazione del litorale di Massa è tipica delle località balneari d’Italia: pochissime spiagge libere, collocate spesso nelle zone meno pregiate o addirittura malsane, ridotte magari a depositi di rifiuti o rottami. Il Covid ha fatto il resto: con l’alibi della pandemia, molti comuni, incluso quello di Massa, hanno consentito ai concessionari di “allargarsi” ulteriormente sulle spiagge libere, con convenzioni che ne consentivano l’occupazione fino al 45%, riducendo ancora di più gli spazi già esigui.

Ma la partita è appena iniziata: come ha promesso Matilde nella intervista rilasciata “a caldo” dopo il flashmob, “la prossima volta sulla spiaggia saremo in 500”.  Un invito che sicuramente sarà raccolto dagli altri Comitati e Associazioni che da molte altre regioni hanno dato vita al Coordinamento Nazionale Mare Libero proprio per riportare nella legalità, nel rispetto dei diritti costituzionali e dell’ambiente la gestione di tutte le spiagge italiane.