Il Coordinamento Nazionale Mare Libero APS individua come propria finalità esclusiva la tutela dell’ambiente marino e costiero e la diffusione di un approccio alternativo dell’Essere Umano, sia inteso come singolo individuo che in tutte le sue differenti formazioni sociali, con il soggetto Mare. Tale approccio alternativo è fondato sui seguenti principi, fissati nello Statuto del Coordinamento:

  • la consapevolezza che l’Uomo è parte alla pari delle altre parti della Natura, che in quanto tale possa goderne liberamente, rispettandola, e senza intestarsi alcun diritto di sfruttamento, deturpazione e modifica dell’ecosistema;
  • una cultura politica e amministrativa che limiti l’impatto antropico sulle coste e sul demanio marittimo, osservando precisi parametri di salvaguardia e tutela del contesto naturale;
  • la promozione di un modello di gestione delle spiagge che privilegi e che tuteli l’erogazione di servizi di reale utilità sociale, per favorire il contatto delle persone con l’ambiente costiero quale luogo di elezione per la condivisione, la riflessione e il benessere, sia individuali che collettive.

Sulla base di questi principi è stato redatto un  Manifesto per il Mare allo scopo di declinare le finalità del Coordinamento in proposte concrete da sottoporre all’attenzione di cittadinanza e istituzioni.

         Manifesto per il Mare

Il Coordinamento Nazionale per il Mare Libero nasce dalla volontà di cittadini già attivi sul tema nei rispettivi contesti locali, di dare vita ad un soggetto associativo unitario, che possa con maggiore forza portare all’attenzione della cittadinanza e delle istituzioni la battaglia per liberare il Mare e le sue spiagge.

Da troppo tempo la costa, che dovrebbe essere la porta più bella del nostro Paese, il suo contatto aperto col mondo, costituisce invece la sua barricata. Il lungomare è pressoché ovunque diventato un lungomuro, fisico o ideale; un muro lungo chilometri, che imprigiona il mare e le spiagge, li sottrae al territorio, ai cittadini, e li consegna agli interessi e allo sfruttamento di pochi.

Il Coordinamento vuole costituire una rete che si estenda per tutti i 7.500 Km della costa italiana, il confine di Stato più lungo del nostro meraviglioso Paese, il nostro affaccio sul mondo; una rete che voglia restituire il Mare e le spiagge alla collettività.

Per questi motivi ci batteremo per:

  1. Restituire il mare alla comunità: vogliamo che sia sempre garantita la massima visibilità, la totale accessibilità e la piena fruibilità del mare e delle spiagge, 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno.
  2. Ridisegnare l’aspetto delle nostre coste: ci proponiamo di elaborare un nuovo progetto che cambi l’aspetto del Litorale Italiano, rendendolo più rispettoso della Natura e allo stesso tempo più aperto e armonioso con l’ambiente circostante, anche nei contesti urbani.
  3. Sottrarre il mare e le spiagge a chi li tiene solo per sé: intendiamo agire con decisione affinché tutte le concessioni viziate da elementi illegittimi come, tra gli altri, abusi edilizi, assunzioni irregolari, evasione fiscale, evidente elusione di disposizioni normative circa il libero accesso alla battigia, la sorveglianza dei bagnanti, la cura, la manutenzione e la pulizia degli arenili per tutto l’anno, la rimozione delle barriere architettoniche, siano fatte decadere con effetto immediato dalle amministrazioni competenti.
  4. Combattere le proroghe illegittime delle concessioni: la normativa e la giurisprudenza comunitaria hanno già da tempo stabilito che ogni proroga automatica e generalizzata delle concessioni è da ritenersi contraria a principi UE; nonostante questo i nostri governi nazionali continuano a prevedere proroghe concatenate, trasformando così l’istituto della concessione demaniale marittima in una proprietà di fatto. Deve essere nostro compito adoperarci affinché la Politica, tutta, comprenda l’opportunità che può nascere sottraendo le spiagge a chi le controlla da decenni senza soluzione di continuità.
  5. Affidare la gestione delle spiagge a chi sa curarle nel comune interesse: è nostro scopo adoperarci affinché i nuovi bandi per l’affidamento delle concessioni balneari siano vincolati a criteri omogenei indicati dalla Legge nazionale e che sia garantita, in applicazione della direttiva Bolkestein, la massima imparzialità e trasparenza, accordando priorità unicamente ai progetti che assicurino la sostenibilità ambientale e sociale e la piena accessibilità, escludendo coloro che abbiano commesso abusi o altri illeciti legati alla gestione delle spiagge.
  6. Trattare il mare e le spiagge come beni collettivi e non come beni a vantaggio pochi: chi gestisce le spiagge lo fa innanzitutto nell’interesse della collettività. Per questo motivo, chiediamo che le decisioni in merito al comparto balneare siano assunte ascoltando la cittadinanza e non più solo in concertazione con gli imprenditori balneari, il cui punto di vista è legato ad esigenze di profitto, che non necessariamente coincidono con l’interesse collettivo.
  7. Controllare la regolarità di tutte le procedure: ci batteremo affinché tutti i procedimenti, pubblici o privati, riguardanti la gestione del mare e delle spiagge, siano sottoposti al rigido controllo delle istituzioni con particolare attenzione alla disciplina delle concessioni e alla tutela del demanio marittimo.
  8. Partire dal mare per la trasformazione del territorio: un mare più aperto è un mare più generoso. Siamo sicuri che, abbattendo il muro (non solo di cemento) che separa il mare dal territorio, nasceranno maggiori occasioni di scambio sociale e culturale. Il mare e le spiagge potranno tornare ad essere un punto di ritrovo non solo per i singoli, ma anche per le realtà associative, sportive, culturali, che potranno liberamente utilizzarli per le loro attività; un mare più aperto e più visibile costituisce un elemento caratterizzante per l’intero paesaggio naturale, un elemento che deve poter essere messo a disposizione di chiunque voglia goderne, a prescindere dalla propria condizione economica o sociale, a prescindere dalla propria provenienza e dalla propria cultura.